CONCORSO DI PROGETTAZIONE IN DUE GRADI NUOVA SCUOLA PRIMARIA DI VIALE TORINO, CESENATICO (FC), 2018
con P. e L. Luconi, A. Gerosa
Il progetto interpreta, in chiave contemporanea ed innovativa, due temi appartenenti alla tradizione urbanistico/architettonica italiana che costituiscono fondamento dell’identità dei nostri luoghi; l’inserimento nel tessuto urbano e lo sviluppo tipologico di un edificio di riferimento per la comunità. La centralità dell’area rispetto al contesto urbano e le caratteristiche di significativo valore paesaggistico hanno suggerito l’idea di un edificio/recinto, al tempo stesso compatto nei volumi edificati ed esteso ad abbracciare gli spazi aperti, coinvolgendo l’intero isolato urbano. Si rafforza così il ruolo di centralità urbana dell’area e degli assi di viale Torino e Via Sassari rispetto ai quali l’edificio si arretra per favorirne la riqualificazione rispettivamente tramite l’inserimento di una nuova pista ciclopedonale e di un ampio percorso pedonale entrambi immersi nel verde.
L’edificio scolastico occupa circa la metà del lotto nella porzione sud ovest; il resto dell’area è compresa entro i muri di cinta per accogliere un’area verde attrezzata di natura pubblica. La distribuzione dei volumi permette di preservare il maggior numero di essenze arboree esistenti consentendo di ottenere l’effetto paesaggistico ed architettonico di un edificio collettivo immerso in un parco urbano.
Lo sviluppo tipo/morfologico dell’edificio prevede l’organizzazione delle funzioni collettive e condivisibili con la città nel centro esatto dell’area, a definire un margine tra gli ambiti specificatamente didattici e quelli a maggior valenza e vocazione collettiva (l’atrio, lo spazio polifunzionale, la palestra con i relativi servizi). In questo punto dell’area, che possiede maggiore valenza urbana, si disegna una nuova grande piazza coperta che occupa l’intera profondità del lotto individuando un duplice accesso sulla Via Sassari e sulla Via Torino Qui convergono i percorsi di accesso, si identifica l’ingresso alla scuola e si attestano le funzioni collettive e di interesse per la comunità. Il resto del programma funzionale (aule didattiche, laboratori, mensa, direzione didattica) è organizzato attorno alla corte che ospita gli spazi a verde ricreativo della scuola.
L’edificio si connota compositamente per il susseguirsi, lungo il perimetro dell’intero isolato, dei muri di recinzione che si estendono a disegnare le facciate del nuovo complesso, articolando in un “continuum” spazi aperti, porticati e volumi interni.
L’atrio passante per l’intera profondità dell’edificio mette in comunicazione i porticati di ingresso su Viale Torino e Via Sassari articolando una successione di spazi e volumi di natura collettiva. Si definisce così un “paesaggio architettonico” estremamente ricco e complesso; una sorta di ampia piazza coperta dove scuola e città convergono mediando il rapporto tra le funzioni condivisibili con la collettività e quelle proprie, e più intime, della funzione didattica. La composizione architettonica gioca su questa ambivalenza; da un lato la natura intima del patio attorno cui si articolano gli spazi, più misurati, delle funzioni didattiche, protetti dall’articolazione stessa dei volumi e dai muri di recinto; dall’altra la natura urbana dell’ambito centrale, evocata dalla scala dimensionale, dalle funzioni in esso presenti e dalle soluzioni architettoniche adeguate al ruolo “urbano” dell’edificio.
Si tratta di una proposta in grado di offrire, al tempo stesso, valenza architettonica, gerarchia urbana e flessibilità d’uso. La flessibilità si traduce nella possibilità di gestire separatamente gli ambiti più propriamente didattici da quelli di interesse collettivo, favorendo l’interazione tra scuola e città. I due corpi edilizi allineati a Viale Torino e Via Sassari possono facilmente essere esclusi dall’uso, extra-scolastico, delle funzioni collettive distribuite dal grande atrio passante.
I materiali scelti per la composizione architettonica delle facciate coniugano l’esigenza di testimoniare la contemporaneità dell’intervento, assicurare i requisiti prestazionali richiesti dalle norme in vigore ed affermare il rapporto con il territorio ed il contesto storico culturale. Il rivestimento delle pareti in laterizio, la trasparenza delle superfici vetrate e la scansione ritmica degli elementi verticali per il controllo della luminosità interna permettono di raggiungere tali obiettivi oltre che offrire superfici a basso costo manutentivo e di lunga durabilità.
L’organismo edilizio è stato organizzato per blocchi (palestra e relativi servizi, direzione didattica e relativo archivio, ludoteca e spazi polifunzionali, scuola), rispettano i limiti assegnati dal bando e dalle norme in vigore per l’edilizia scolastica per quanto riguarda le superfici dei diversi ambienti e quelle complessive. Il progetto mira a concepire la nuova scuola secondo le più recenti riflessioni sugli spazi di apprendimento, individuando cinque macro-tipologie fondamentali di ambienti educativi (la classe, lo spazio di esplorazione, lo spazio individuale, l’agorà, lo spazio informale) alle quali il progetto risponde introducendo ricchezza e diversificazione degli spazi, flessibilità di alcuni sistemi divisori. Ciò permette l’integrazione di ambiti tradizionalmente divisi (la classe ed il corridoio) per offrire maggiori opportunità nella gestione degli spazi educativi. Sono inoltre stati previsti spazi che consentono di lavorare in modo individuale o in piccoli gruppi e di svolgere attività laboratoriali specialistiche.
Al fine di migliorare la fruizione della scuola in orario extra scolastico e favorirne l’integrazione con la città sono state operate alcune proposte integrative:
-l’atrio passante per l’intera profondità del lotto consente di individuare due ingressi, uno su Viale Torino e l’altro su Via Sassari. In relazione alle necessità d’uso può essere privilegiato l’uno o l’altro accesso.
-la direzione didattica ed il relativo archivio sono stati collocati al piano primo; ciò permette maggiore riservatezza ed indipendenza rispetto al suolo “semi pubblico” del grande atrio centrale.