AMPLIAMENTO CIMITERO DI LESSONA, BIELLA - 2012
Il cimitero è storicamente un luogo di riferimento tra i più importanti per una comunità.
Il progetto affronta e tenta di interpretare il tema dell’incontro tra la vita e la morte, nel luogo ad esso deputato dove elementi come il vuoto, la luce naturale, i materiali, il riparo dal rumore esterno, la ricerca della oscurità, assumono un significato particolare.
L’area assegnata all’ampliamento a nord del cimitero esistente disposta su un declivio naturale oggi occupato dalla scalinata monumentale, consente di raggiungere gli obiettivi posti dal bando affrontando una serie di temi architettonici che riguardano la natura di un luogo sacro che si pone in relazione agli elementi fisici che contribuiscono a definirlo ed alle aree circostanti esterne che ad esso si relazionano.
Viene richiesto di completare con un nuovo ampliamento, un complesso già molto articolato che non ha un carattere determinato e concluso ma è piuttosto la somma di tanti episodi stratificati nel tempo, a partire dal nucleo storico ottocentesco fino all’ultimo recinto del cinerario. Episodi che si inseriscono peraltro in un contesto collinare di grande valenza ambientale.
Nessuna soluzione di aggiunta di un’ennesima costruzione ci è parsa soddisfacente e pertanto la scelta di progetto è stata quella di un creare un nuovo spazio ipogeo la cui copertura verde si fonde con il territorio, con l’ obiettivo di salvaguardare l’equilibrio fra spazio edificato e spazio naturale che il luogo richiede.
In qualche modo si ribadisce anche l’intuizione positiva della scala monumentale, di cui nel bando si ipotizza l’abbattimento, una soluzione che ambiva a creare un momento conclusivo del complesso cimiteriale storico, creando un nuovo spazio pubblico a piazza, antistante i padiglioni pentagonali esistenti.
Il nuovo spazio pedonale, attraversabile dai mezzi di servizio e per il trasporto delle salme che quindi possono giungere fino a ridosso delle tombe di famiglia, ha un’estensione di circa 500 mq. è cinto da un alto porticato e disegnato su una geometria ellissoidale che dialoga con i padiglioni esistenti, con un disegno e l’utilizzo di materiali che rimandano a certi caratteri dell’architettura tradizionale che vengono riletti e ricomposti in una figurazione quasi classica, simmetrica sull’asse principale del cimitero esistente.
In questo modo si crea uno spazio estremamente definito che favorisce il raccoglimento suggerendo con forza l’identità del luogo, che fa da contrappunto al sistema tripartito dei volumi pentagonali dell’ingresso.
Il nuovo ingresso definito da un semplice cancello, viene riunito in un unico punto (il secondo sul lato opposto, ha funzioni di servizio) dando possibilità di rimuovere la cancellata a chiusura dei porticati esistenti.
Il progetto si sforza di mantenere un limite definito e facilmente percepibile, che non supera la linea già raggiunta con i loculi esistenti costruiti negli anni 70 e che consente, anche a grande distanza, di identificare il limite del cimitero già esistente mantenendo un forte rapporto con le colline circostanti.
L’asse centrale storico nord-sud del cimitero esistente si dilata, attraversa la nuova piazza fino a confluire nello spazio di preghiera comune, posto al limite nord dell’insediamento.
Il nuovo spazio degli ingressi è caratterizzato da uno specchio d’acqua centrale che evoca la quiete e contribuisce a dilatare lo spazio.
La struttura ipogea dei nuovi spazi coperti, che ha altezze differenziate da tre fino a quattro metri, che assecondano l’orografia circostante, è retta da colonne circolari in c.a. e ospita le diverse funzioni richieste dal bando, quali le 64 tombe di famiglia che occupano una superficie di circa 900 mq., i 200 ossari e gli spazi di servizio per i parenti e gli addetti alla manutenzione per circa 64 mq..
Si è cercato, con questa proposta, di dare risposta a due esigenze tipiche di un cimitero.
Da un lato creando spazi per singoli momenti di raccoglimento e silenzio davanti alle tombe di famiglia, dall’altra cercando di favorire momenti di aggregazione per la commemorazione di eventi civici e religiosi e per la preghiera comune.
Le tombe di famiglia si dispongono lungo cinque percorsi collegati fra di loro, illuminati dall’alto con aperture che consentono alla natura di invadere lo spazio in tutte le forme di luce, acqua, oscurità, freddo e caldo.
Il progetto suggerisce una “regola” architettonica dettata dalla misura del lotto proponendo manufatti ripetibili, tutti uguali; una scelta che potrebbe anche essere ribaltata considerato che i singoli volumi sono mantenuti staccati e indipendenti dalla struttura retta dalle colonne.
Una soluzione, quella proposta, in antitesi alla forte disomogeneità dei recinti preesistenti dove, tradizionalmente le singole cappelle e le tombe nella tipologia originale seminterrata, tentano di primeggiare distinguendosi in una miriade di linguaggi che non sempre garantiscono un dialogo positivo.