CONCORSO NUOVA CASERMA DEI VIGILI DEL FUOCO A LECCO 2019
1° posto
con P.e L. Luconi, F. e A.Gerosa, G.Bertolini
Area mq. 14.489
Slp mq. 4.800
Volume mc. 16.500
Costo €.8.535.000
Il concorso internazionale in due fasi per l’insediamento della nuova caserma dei Vigili del Fuoco a Lecco, in località Bione affacciata sul lago di Garlate, richiedeva una risposta ad un tema funzionalmente molto complesso che doveva essere in grado di risolvere il suo inserimento nel particolare contesto ambientale, alla scala paesaggistica che lo connotano e che identificano la sua immagine consolidata. Si è proceduto ad una ricognizione accurata del contesto di riferimento documentando lo Skyline, le articolazioni volumetriche, la morfologia, i materiali, i colori nelle viste da lago e dalla sponda opposta oltre che nelle viste da altri punti accessibili al pubblico
I profili altimetrici del nuovo complesso evidenziano il rapporto tra il rilevato e l’edificio, che assume colori e riflessi del contesto naturale ed il profilo articolato dei rilievi montuosi, e caratterizza l’immagine e la qualità architettonica della proposta progettuale.
Le scelte compositive e linguistiche perseguono un duplice obiettivo: definire un oggetto architettonico che dialoghi e si adegui al contesto paesaggistico, rivolgere al contesto urbano un organismo edilizio che affermi la propria presenza e stabilisca la gerarchia degli elementi funzionali.
La proposta ideativa del rilevato naturale concesso all'uso pubblico e dell’edificio principale che vi insiste, pur distaccandosene per evidenti ragioni di privacy e sicurezza, permette di stabilire una relazione significativa con le aree pubbliche adiacenti, sia lungo il lago che verso l’area sportiva dove la torre di esercitazioni, arricchita con la palestra di arrampicata, prosegue idealmente la vocazione sportiva delle aree del Bione.
La soluzione del rilevato naturale consente di ritrovare nuove e più ampie superfici estendendo la fascia verde/naturale rivolta al lago, di mitigare l’altezza del corpo principale che, di fatto, viene letto e percepito come un lungo e basso edificio di un piano adagiato su un pendio naturale, e di celare la vista delle corti operative rivolte verso la strada ed accoglie al suo interno alcune aree funzionali previste dal programma.
L’organizzazione tipologica dell’edificio prevede l’articolazione in tre corpi distinti:
-il corpo principale organizzato su due livelli e disposto parallelamente al lago ed alla nuova sponda naturalizzata, contraddistinto dall'andamento della coperture e dalla successione dei tre sistemi distributivi concepiti come elementi trasparenti volti ad interrompere la continuità del lungo corpo edilizio introducendo “pause” che permettono di cogliere i quadri paesaggistici;
-i due corpi delle autorimesse che si protraggono, perpendicolarmente, verso la Via don G. Ticozzi configurando due corti operative e segnalando il limite con l’ambito amministrativo aperto ai visitatori esterni.
-la torre di esercitazione, “incastrata” nel pendio del rilevato nord, che segnala la presenza del Comando e dialoga compositivamente con gli altri volumi.
I materiali e le tecnologie scelte per l’involucro rispondono alle istanze del contesto proponendo l’uso di materiali innovativi come il rame pre ossidato, l’alluminio e l'alucobond che permettono di considerare quali “prospetti” non solo i fronti verticali ma anche le coperture proponendo materiali che assumono patine evolutive, colori e riflessi adeguati alle cromie ed alla atmosfera del contesto.